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Accreditamento 134955
Titolo AGGIORNAMENTI IN FLEBOLOGIA (CON CASI CLINICI INTERATTIVI)
Data inizio 31/10/2015
Data fine 31/10/2015
Obiettivo N.18. CONTENUTI TECNICO-PROFESSIONALI (CONOSCENZE E COMPETENZE) SPECIFICI DI CIASCUNA PROFESSIONE, DI CIASCUNA SPECIALIZZAZIONE E DI CIASCUNA ATTIVITÀ ULTRASPECIALISTICA. MALATTIE RARE.
Ore 5
Crediti 6,8
Professioni
Discipline
Quota iscrizione Iscrizione gratuita
Luogo Bologna, Ata Hotel
Indirizzo Bologna, Via Larga 4
Sponsor Evento plurisponsor
Resp. scientifico Leonardo Aluigi
Eugenio Bucherini
Razionale Il termine Malattia Venosa Cronica descrive oggi una patologia nella quale emodinamica e clinica si intrecciano nella storia naturale del paziente con patologia venosa degli arti inferiori, attraverso l'ipertensione venosa e i processi infiammatori di parete, che sono alla base della progressione della malattia.
La diagnosi del vasto corteo di sintomi e segni, dal senso di pesantezza o di tensione degli arti inferiori, ai crampi notturni, alla dolorabilità aggravata da determinate situazioni (es. ortostatismo prolungato e ciclo mestruale), sino alle forme più severe con alterazioni del trofismo cutaneo e le ulcere, che colpisce fino al 30% della popolazione femminile e circa il 15% di quella maschile, è stata quindi aggiornata nelle nuove Linee Guida dell’American Venous Forum del 2011, affiancando alla classificazione CEAP un nuovo strumento in grado di stratificare il paziente venoso sotto il profilo clinico: lo score VCSS (Vascular Clinical Score System).
La correlazione fra insufficienza venosa registrata con Eco-Doppler e clinica viene ben inquadrata dalla nota classificazione CEAP: la correlazione dei sintomi e segni con la severità e l’evolutività della Malattia Venosa viene invece fornito dal nuovo score clinico VCSS che regista i singoli dati clinici in base alla gravità.
La nuova definizione Malattia Venosa Cronica e il nuovo inquadramento diagnostico, emodinamico e clinico, lasciano spazio a una maggiore modulazione degli interventi del clinico, consentendo una terapia più mirata alle caratteristiche del paziente osservato.
Ulteriori informazioni relative soprattutto al management clinico derivano dalle recenti linee guida 2013 del (Collegio Italiano di Flebologia (CIF).
Se la prevenzione costituisce un caposaldo per il controllo della MVC rappresentato prevalentemente da un corretto stile di vita, il trattamento della MVC si avvale di diverse modalità, a partire dal trattamento elastocompressivo e scleroterapico a quello farmacologico e chirurgico impegnando sia le tecniche tradizionali che quelle più recenti (laser e radiofrequenze).
La tipologia e la gravità del quadro fisiopatologico debbono sempre più indirizzare il clinico a porre indicazione al tipo di trattamento per un sempre più efficace percorso clinico-terapeutico.

Risultati attesi
- contribuire alla conoscenza dei meccanismi fisiopatologici che sono alla base dei sintomi della MVC
- fare acquisire conoscenze sulle nuove linee guida riferite alla patologia in oggetto
- migliorare la conoscenza relativamente ai percorsi clinico strumentali della MVC
Segreteria organizzativa Project & Communication
ecm@projcom.it
T. 051273168
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